Fraine (BS)

Autore: 
G. Tonoli (1855)
Anno di intervento: 
2004 / 05
Tipo di intervento: 
Restauro conservativo

Flavio Dassenno
Pel sono dell'Organo oggi


Scheda tecnica


Collocazione
Su elegante cantoria lignea posta in presbiterio e in cella a sottarco ricavata nel muro.
Cantoria
Mistilinea, in abete con eleganti decorazioni in intaglio dorato nelle specchiature e sotto il fondo. Al centro strumenti musicali, su doppia spirale a motivi floreali ; immediatamente ai lati strumenti musicali e spartiti; alle estremità fasci di foglie legati da nastri.
Prospetto
In stile neoclassico con arco a tutto sesto inserito in doppio ordine di paraste con capitelli compositi alla sommità, sormontato da semplice trabeazione con fascio di modanature e gocciolatoi. Tutte le incorniciature sono dipinte a tempera imitante pietra biancastra. Le paraste sono dipinte con campiture imitanti marmi verdi e rosso aranciato e sono impreziosite da intagli a pendenti floreali, mentre l’arco da festoni e pendenti con gli stessi motivi e nappa al centro. Agli angoli superiori motivi floreali. Tutti sono intagliati e dorati a foglia. La cimasa è composta da un fascio di foglie simile a quello delle campiture esterne della cantoria posto al centro affiancato da due spirali con grandi fiori al punto di sviluppo  e due lampade alle estremità.
Facciata
Composta da 21 canne in stagno fino appartenenti al Principale8’ formanti tre cuspidi. Le bocche sono allineate con labbro superiore a mitria. La canna maggiore è il RE1
Consolle
A finestra posta sotto la facciata
Tastiera
Unica di ben 66 tasti con estensione DO-1 / LA5. L’estensione reale è cromatica e parte dal DO1, mentre i primi 8 tasti, formanti una “contrattava corta (detta anche scavezza)”, sono collegati a quelli omofoni dell’ottava superiore. Una tale estensione priva di canne proprie si risconta solo su strumenti di notevole mole e carattere e quindi è assai rara, ed è dettata evidentemente dagli organisti dell’epoca ancora abituati all’uso dell’ottava corta Il sistema quindi permetteva l’uso sia antico sia moderno cromatico. Lastronatura dei diatonici in osso. I cromatici sono in noce annerito e lastronati in ebano.
Pedaliera
Pedaliera parzialmente originale di 19 pedali con prima ottava “corta” dal DO1-LA2 sempre unita alla tastiera, più pedale accessorio per il Rollante.
Accessori
N° 2 stanghe a destra della pedaliera per Combinazione Libera alla Lombarda e Tiratutti.
Pedaletto ligneo tra i tasti MI2 e FA2 della pedaliera per l’inserimento della Terzamano.
Registri
Sono 31 azionati da manette in noce dette comunemente “alla lombarda” spostabili orizzontalmente da sinistra a destra con incastro a fine corsa dentro una tavola anch’essa in ottimo noce nazionale. Sono ordinati in duplice colonna a destra della tastiera secondo la seguente disposizione, data dai cartellini originali (simili a quelli presenti a Rogno) recuperati sotto altri recenziori:


Fila a esterna:
Principale 16 Basso
Principale 16 Sopr.
Principale 8 Basso
Principale 8 Sopr.
Ottava Basso
Ottava Soprani
12
15
19-22
26-29
33-36
40-43
Timballi
Tromboni pedali (8’)
Contrabassi con Ottave


Fila interna:
Campanelli (non  funzionanti)
Corno da caccia sop. (16’)
Clarone bassi (4’)
Trombe soprani
Fagotto bassi
Corno inglese sop. (16’)
Cornetta I
Cornetta II
Ottavino soprani
Viola bassi (Canne di 4’ ma ottavianti, quindi suonano da 2’)
Flutta soprani (8’)
Violone bassi (Canne da 8’ ma ottavianti, quindi suonano da 4’)
Voce umana
Flauto in 8va bassi
Flauto in 8va Soprani
(Le due Viole non hanno ne baffi ne freni ne denti)


Somiere
Del tipo a vento e borsini, in noce nazionale di ottima qualità con 25 pettini. Le copertine superiori, dei canali sempre in noce, sono sigillate con sottilissime strisce in pelle. La parte inferiore dei canali è chiusa con strisce di pelle. Le portelle della segreta sono in noce, fermate da farfalle fulcrate al centro con borchia in ottone.
Manticeria
Collocata nel vano retrostante, è formata da un unico grosso mantice a “lanterna” di recente realizzazione intorno agli anni sessanta del secolo scorso. E’ presente l’originale sistema di caricamento manuale a pompe a doppia alimentazione inventato da Tonoli e manubrio.
Stratificazioni storiche
Modifica della prima fila del Cornetto primo in Violino e della lunghezza delle leve della pedaliera da parte di Ghidinelli Facchetti e Bianchetti nel 1895. Asportazione del Fagotto e spostamento del Clarone al suo posto da parte di ignoti in epoca imprecisata.
Corista e temperamento: LA3 = 446 Hz a 21C°     Temperamento equabile 1/12 di comma sintonico.


Stato di conservazione e descrizione sintetica d'intervento.


I Somieri, pur non presentando strasuoni di tasto o di registro, rivelavano attacchi da parte di insetti xilofagi. Tali aggressioni, pur non capillarmente diffuse e profonde, rendevano necessario comunque un intervento preventivo radicale ed approfondito sugli stessi.
La tastiera era l’elemento in peggiori condizioni. La parte superiore in noce di molti tasti cromatici era completamente erosa dal tarlo tanto da presentare vere e proprie lacune. Alcune coperture in ebano mancavano. La lastronatura in osso, seppur in alcuni punti vistosamente consunta per l’utilizzo, era per fortuna integralmente presente.
La pedaliera non si presenta omogenea con il resto dello strumento; realizzata in abete e allungata rispetto alla tipologia costruttiva Tonoli. In effetti la ricerca d’archivio confermava una modifica attuata nel 1895 da Ghidinelli, Bianchetti e Facchetti per rendere "più agevole" il suo uso con il tallone secondo la tecnica moderna. Tuttavia il rifacimento aveva riutilizzato e mantenuto in essere la tavola posteriore originale di Tonoli, senza modifica quindi dello scomparto e dello stichmass.
Le canne originali erano tutte presenti, con esclusione purtroppo del registro Fagotto Basso, completamente rimosso. Ad un primo esame si presentavano in discrete condizioni di conservazione, sia strutturale che nell’intonazione. Le bocche erano generalmente in buono stato e senza vistose e disomogenee ridentature. Le sommità, seppur molto deformate in seguito a poco rispettose accordature, non sono state ridotte né vistosamente squarciate.
Alcune canne di facciata risultavano assai deformate nei corpi e nei piedi ma senza lacune. Oltre a quelle di facciata, risultavano in ottimo stagno anche quelle interne della Viola e del Corno da Caccia (dalla seconda ottava), con le caratteristiche tube a tronco di cono rovesciato. Tali canne sono posizionate su rialzi ed alimentate tramite portavento in banda stagnata.
Il registro Clarone bassi invece si trovava in condizioni meno felici, con parecchie tube piegate e a volte anche spezzate all’unione con le noci.
Le canne di legno erano in discreto stato di conservazione ed integrità, anche se dall’esame di alcune di esse (Contrabasso), si desumeva che in epoca passata parecchia acqua caduta dal soffitto era passata sulle stesse. Le bocche, in noce e di fattura assai curata, erano in condizioni di perfetta integrità. Risultavano assai sporche e intasate da generosissime porzioni di vari pezzi di calcinaccio a volte di notevoli dimensioni.
Uno spesso strato di polvere più o meno fine e di detriti ricopriva tutto lo strumento, arrivando ad insinuarsi anche in certe zone del somiere maestro, con pericolo di occlusione o di inceppamento di fori o di ventilabrini.
L’interno della cella organaria era in condizioni di gravissimo degrado: presentava vistose crepe nel muro e screpolature nell’intonaco con diffusi distacchi, che erano precipitati nelle canne di legno e in parte erano caduti anche su alcune canne metalliche del somiere maestro. Una porzione del pavimento è sprofondata rendendo necessario il puntellamento di alcune parti meccaniche e catenacciature prima dello smontaggio.
Tutte le parti sono state smontate e i somieri aperti per ispezionare ogni singolo canale e ogni celletta dei ventilabrini. Tutte le molle e mollettine sono state verificate ed eventualmente sostituite con identiche fatte a mano in laboratorio. La rimessa in forma ha interessato la parte sommitale dei corpi nell'intento di non modificare gli allineamenti dei labbri superiori, considerati in gran parte plausibili. I danni più gravi in una serie di canne dell’Ottava, Voce Umana e soprattutto Violino e Viola sono stati risarciti con adeguate rimesse in forma generalizzate e integrazioni con lastre della stessa lega. L’intonazione è stata ripresa sulla base delle condizioni migliori di diverse serie di canne che, dopo essere state attentamente pulite, hanno ripreso voce senza particolari interventi di allineamento.


 


Flavio Dassenno


Pel sono dell'Organo oggi


Il Tonoli 1855 della Comunità di Fraine e il restauro Chiminelli del 2005



In occasione dei lavori di restauro di questo interessantissimo strumento giuntoci in condizioni di integrità quasi totali, a cura del Prof. Flavio Dassenno sono state effettuate approfondite ricerche d'archivio. Oltre ad interessanti ed inedite notizie riguardanti l'attuale ed i precedenti strumenti presenti a Fraine, in parrocchiale e presso il santuario della Madonna delle Longhe, opera dei Perolini di Villa d'Ogna (Bg), ne è scaturito un vero e proprio spaccato di vita ottocentesca, sapientemente elaborato dalla felice penna dell'autore. Oltre alla parte storica, corredata da documenti d'epoca, hanno trovato una giusta collocazione la descrizione degli interventi effettuati, corredati da esaustive immagini a colori e dai più significativi disegni di rilievo opera di Aurelio Sandal Marengoni. Chi fosse interessato a tale pubblicazione si può rivolgere liberamente ad Erminio Felappi, co-promotore dell'iniziativa al numero telefonico 347-6929594. (Torna all'inizio)


 



 



 

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