Mù (frazione di Edolo) (BS)

Autore: 
Gregorio Mottironi (seconda metà XIX sec.)
Anno di intervento: 
2013 / 14
Tipo di intervento: 
Restauro storico-conservativo
 
All'atto del primo sopraluogo l'Organo si trovava in condizioni di conservazione accettabili, del tutto in linea con un lungo periodo di abbandono e di assoluta inattività. Qualche giorno dopo però, le maestranze operanti all'interno della chiesa durante i lavori di restauro dell'edificio hanno prodotto all'Organo un danno gravissimo. Tutto lo strumento è stato letteralmente divelto dalla sua sede e ribaltato su se stesso. Tutte le canne, sia di legno che di metallo, si sono sparse sul pavimento della cantoria danneggiandosi in misura anche gravissima e restando schiacciate da somieri, crivello e dalla cassa stessa. Ulteriore danno, e non da poco, è stato prodotto dalle stesse persone all'atto di cercare di porre rimedio al fatto. Dopo aver rimesso in piedi la cassa dell'Organo, hanno raccolto gran parte del materiale fonico ricacciandolo alla rinfusa sul somiere e sul crivello. Le canne più grosse sono state spinte a forza in fori del crivello non loro, fortemente inclinate e ammasate le une sulle altre. Le più piccole racolte in fasci a guisa di ramaglie e ammucchiate in alcuni scatoloni. Senza questa ulteriore prova di ingnoranza "grassa" ripeto, i danni sarebbero stati certamente minori.  Ricordo, per meglio far intendere a chi legge, che le canne di Mottironi sono notoriamente realizzate con lastre di metallo assai povero di stagno e dagli spessori molto ridotti, quindi assai delicate anche solo al tatto. In fase di restauro quindi, ancor prima di mettere mano e porre rimedio ai danni, grandissima difficoltà è scaturita dal riordino del materiale fonico,  particolarmente problematico specialmente per i registri della piramide del ripieno e dei ritornelli.
 
Organo attribuito all'organaro "G. Mottironi" da Cortenedolo (Bs) (1797- 1883). La data di costruzione non è conosciuta, ma in fase di restauro si è potuto constatare che l'autore ha utilizzato parti di uno o forse più strumenti precedenti. Le manette dei registri, ad esempio, sono di squisita fattura Cadei. La catenacciatura principale è pure frutto di riutilizzo. Un tempo rivolta verso l'esterno dello strumento è ora posizionata con i catenacci verso l'interno. Per questo tutti gli elementi sono stati smontati e riposizionati sulla stessa tavola in modo differente. Quattro canne di facciata sono di fattura assai più antica, mentre le canne di legno sono pure di due tipologie costruttive differenti. Non abbiamo ad oggi documenti d'archivio riguardanti la realizzazione dello strumento e successivi interventi. All'interno della cassa si legge però la scritta "Cattaneo Angelo di Bergamo 1882", forse apposta in seguito a non meglio precisati lavori. Un ulteriore intervento di riforma ad opera di ignoti potrebbe poi essere collocato temporalmente attorno ai primi decenni del XX° seco lo, con la sostituzione della pedalieta originale e di tutte le meccaniche e catenacciature ad essa correlate, fino al piccolo somiere di basseria e l'alterazione della manticeria, con l'asportazione di uno dei due mantici. Il rimanente è stato spostato in prossimità della porta d'accesso alla cantoria, mutilato di buona parte del fondo e posizionato sopra ad una vasca munita di due pompe per il caricamento manuale. In questa sede l'Organo è stato spostato verso il fondo, praticamente a contatto con la controfacciata. A suffragio di quanto sopra affermato erano restati spezzoni di portavento diretti verso il retro della cassa, ancora aperta in questo punto. Per la nuova disposizione è stata praticata un apertura sul lato sinistro della cassa, apertura ora richiusa ad opera della ditta che ha restaurato la cassa stessa. In questa sede sono state riportate alla luce le originarie policromie già coperte con strati di colore grigio e marrone. 
L'intervento di restauro è stato approvato dalla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia con Nulla osta Prot.n. 0014471 del 31.10.2008.
 
Breve scheda tecnica dello strumento
Collocazione In cassa lignea policroma di semplice fattura posta sopra la cantoria  in controfacciata.
Facciata Composta da 20 canne formanti unica campata a cuspide centrale appartenenti al registro Ottava Bassi. Le bocche sono allineate con labbro superiore a mitria. La canna maggiore è il Fa1 (le due canne alla sinistra di questa sono mute).
Tastiera 52 tasti lastronati in bosso nazionale e frutto tinto ad effetto ebano con prima ottava scavezza o in sesta ed estensione Do1/Sol5. I modioni laterali sono pure in noce e caratterizzati da semplice ed essenziale profilo. Spezzatura bassi - soprani tra Mi 3 e Fa3.
Consolle A finestra con meccanica sospesa. La catenacciatura principale è rivolta verso l'interno.  Sistema trasmissivo meccanico ed originale.
Pedaliera Nuova a leggio in legno di noce  di 17 pedali estensione Do1- Sol#2 ricostruita prendendo a modello quella dell'Organo di Saviore dell'Adamello costruita dallo stesso autore.
 
Registri
Lo strumento è composto da 12 registri disposti in un'unica colonna nel seguente ordine a partire dall'alto verso il basso:
Principale Bassi
Principale Soprani
Viola Bassi
Flutta Soprani
Voce Umana
Flauto in XV
Ottava Bassi
Ottava Soprani
Quintadecima
Decimanona
Vigesimaseconda
Vigesimaseconda (II)
più un tredicesimo sul lato sinistro denominato Basso al pedale.
 
I cartellini presenti allo smontaggio, di pessima fattura recente e pressochè inleggibili, sono stati sostituiti con nuovi cartigli manoscritti a china su carta pergamenata. Sotto a quelli recenziori ne sono stati rinvenuti altri, presi a modello per la realizzazione di quelli nuovi, ma con diciture a dir poco improbabili e fantasiose (Vigesimaquinta, Vigesimasettima, Tromboni). 
 
Accessori
A destra della pedaliera c'è il pedalone per la Combinazione Libera.
Disposizione dei pettini sul somiere (dal fronte): Ottava Bassi Ottava Soprani Vigesimaseconda (II) Viola Bassi Principale Soprani Voce Umana Vigesimaseconda (I) Decimanona Flauto 2' Decimaquinta Flutta S. Principale Bassi
Somiere Maggiore a vento in legno di noce e borsini ospitante 12 pettini. La segreta è in abete mentre la maestra di facciata è in larice. 
Il somiere di pedale ospita solamente 4 canne. Queste, tramite una serie di valvole semitonali coprono tutta l'estensione di un ottava. Il suono più grave è il La# un tono sotto il Do di 8'. E' prodotto da una canna tappata che grazie a due diaframmi sommitali, quello più interno dei quali è munito di una valvola, produce anche la nota Si. Le quattro note successive, da Do a RE#, sono prodotte da una singola canna munita di ben tre valvole semitonali. Quindi una terza canna produce i suoni Mi, Fa e Fa# grazie a due valvole. Ultime tre note, Sol, Sol# e La sono generate dalla quarta canna, pure dotata di due valvole semitonali. Inutile soffermarsi sull'estrema difficoltà incontrata per ottenere una giusta pronuncia di tutti i suoni e per la loro accordatura. Il tutto è gestito da una tavola di riduzione particolrmente complessa ed articolata. Questo somiere, pure frutto di riutilizzo, è collocato sul fondo alla cassa ed ha il piano in larice. E' dotato di cinque ventilabri e altrettanti fori, uno dei quali inutilizzato.
Piccolo somiere accessorio ospitante le prime sedici canne in legno del Principale di 8', disposte su due file. 
 
Manticeria
Collocata ora sul retro della cassa sul fondo della cantoria composta da due mantici a cuneo a cinque pieghe, uno parzialmente originale (a parte il fondo), il secondo ricostruito in copia. In sede di restauro è stato pure ricostruito il sistema di caricamento manuale tramite funi e carrucole. 
Canneggio: 439 canne  di cui 399 originali, 4 più antiche in facciata, 2 di anonimo del XIX secolo e 34 introdotte in sede di restauro attuale
 
Restauro terminato il 25 Novembre 2014
Temperamento Equabile
Corista La 438,5 Hz
Temperatura 12°
Umidità 46%
Pressione 47 mm

Theme by Danetsoft and Danang Probo Sayekti inspired by Maksimer

X
Caricamento